Folclore e ritualità

Pagina a cura di Caterina Culoma

Seguendo il calendario, la prima ricorrenza celebrata nell'isola è il Carnevale, molto sentito in tutta la comunità pantesca, che accomuna i gusti dei giovani e degli anziani. A Pantelleria il periodo di carnevale è molto lungo, le serate danzanti iniziano dalla prima settimana di Gennaio e terminano il giorno del "martedì grasso" (40 giorni prima della Pasqua). Le serate si svolgono in un luogo peculiare: u cìrculo, il circolo costituito dai soci, le cui attività sono ricreative, come luogo d'incontro per giocare a carte, a biliardo, ma, soprattutto, luogo in cui divertirsi e ballare fino all'alba. Durante la serata danzante, venivano, e tuttora vengono fatte, le passate, cioè vengono offerti i dolci, che le signore socie del circolo preparano alternandosi. Si "passano" dolci tradizionali come i ravioli fritti, di crema e di ricotta, i spince, ma anche dolci non tradizionali come le chiàcchiere, il tutto accompagnato da un bicchiere di passito di Pantelleria. Il carnevale è una festa che funge da collante per l'isola: è il periodo dell'anno in cui l'isola è unita, compatta col fine di organizzare i carri per la sfilata che si svolgono in Piazza Cavour, nel centro urbano dell'isola ( rito recente, che risale agli anni ottanta del Novecento).
I circoli sono complessivamente 16, dislocati per ogni contrada1.

Ancora molto sentita è la festa di San Giuseppe, per cui si inizia a fare quindici giorni prima U San Gnuseppe, cioè l'altare votivo. Le famiglie che ancora oggi allestiscono l'altare dentro le loro abitazioni sono un numero limitato rispetto a cinquanta anni fa, quando in ogni abitazione c'era un altare, grande o piccolo. Negli anno cinquanta del Novecento vi era la tradizione che tre musicanti, che in genere erano sempre gli stessi giravano per l'isola e cantavano le litanie di San Giuseppe. Tra una contrada e l'altra, cambia per esempio, la forma degli archi posta a cornice dell'altare: a Scauri le colonne sono di forma retta e terminano a punta, mentre a Tracino sono a forma di arco. Addirittura, nella contrada di Grazia si allestisce un altare che ha come base un grande tornio girevole, l'altare risulta a quattro facce, tutte ben allestite e decorate coi fiorellini di carta. Nel centro urbano l'altare è costituito da una serie di archi progressivi, dal più piccolo, che racchiude la sacra famiglia, al più grande che chiude l'altare.

Le analogie riscontrabili in tutti gli altari dell'isola sono:
  • U siminato, cioè il seminato che viene fatto in ugual modo.
  • I cucciddrate, cioè il pane votivo di San Giuseppe, senza lievito, che serve ad allestire l'altare.
  • I panuzza, che si danno in dono ai visitatori dell'altare dopo aver recitato insieme il rosario di San Giuseppe.
  • La presenza dei fiori, posti lateralmente per ogni gradino dell'altare.
  • I ciuri di carta, creati a mano con la carta velina colorata.

Nei materiali fotografici si possono osservare meglio sia le differenze sia le analogie degli altari di San Giuseppe. Il giorno 19 Marzo si fa la processione, usanza che oggi si pratica solo nella contrada di Rekhale, mentre, fino a dieci anni fa, si faceva anche nella contrada di Tracino. Anche per San Giuseppe si recita un rosario specifico, che ho raccolto durante l'intervista relativa alla ritualità. Una peculiarità della Pasqua celebrata a Pantelleria riguarda le processioni che si svolgono nelle tre contrade principali, nelle tre parrocchie dell'isola2: in centro, a Khamma ed a Scauri. Ho avuto modo di partecipare personalmente, alla processione che si è svolta nella contrada di Khamma, documentando, con una serie di fotografie, i momenti più salienti della processione. Questa ha inizio dalla "Chiesa Madonna della Pace", sita in contrada Tracino, da dove il corteo accompagna la Madonna, avvolta in un manto nero (in segno di lutto), verso il Figlio, credendolo morto.

Il corteo prosegue fino alla contrada di Khamma, dove avviene l'incontro con il Figlio risorto, il quale viene accompagnato da un altro corteo e dalla banda musicale. Il momento dell'incontro è segnato da alcuni momenti salienti: il fercolo della Madre viene ripetutamente sollevato ed abbassato in segno di dolore, poi alla vista del fercolo del Figlio che le va incontro con le braccia aperte, si fa cadere il manto nero scoprendo un sottostante manto azzurro in segno di gioia. Maria e Gesù, insieme, si recano verso la Chiesa di San Francesco d'Assisi, dove verrà celebrata la messa solenne.
  1. Essi sono un'altra manifestazione di come Pantelleria sia a vocazione agricola, in quanto i primi circoli nascono nella seconda metà dell'Ottocento come circoli agricoli, ove poter discutere delle problematiche riguardanti l'agricoltura.
  2. Bisogna notare delle varianti diatopiche anche nel rituale della processione. La processione svolta a Khamma è quella più conservativa, tradizionale, in quanto ancor oggi, la Madonna toglie il manto nero nel momento dell'incontro, questo atto è in disuso nelle altre due contrade.